Cos'è il ciclo LEDDET?
Il "Ciclo LEDDET" che descrive le trasformazioni sociali a impatto globale in termini evolutivi. Esso prevede quattro fattori che analizzano l'evoluzione del fenomeno partendo da concetti diversi, ma che si rivelano essere interconnessi:
"LE" → Legislate expansion (espansione legislativa);
"D" → Demography (demografia);
"DE" → Development (sviluppo);
"T" → Technology
(tecnologia).
Abbiamo inoltre approfondito due aspetti fondamentali per comprendere meglio il fenomeno della dipendenza dai social network:
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I modelli economici delle piattaforme digitali, che mostrano come il profitto derivi dall'aumento del tempo trascorso online, incentivando così comportamenti compulsivi;
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L'ecologia sociale, utile per analizzare l'impatto dell'uso eccessivo dei social sul piano psicologico, relazionale e comportamentale, evidenziando come l'ambiente digitale influenzi il benessere individuale e collettivo.
Demografia
La dipendenza dai social è un fenomeno che colpisce in modo particolare i giovani e gli adolescenti. Questi ultimi, in una fase della loro vita in cui stanno cercando di costruirsi un'identità, sono particolarmente vulnerabili. Secondo diverse indagini, tra cui una condotta dall'Istituto Superiore di Sanità nel 2022, il 2,5% degli studenti di età compresa tra gli 11 e i 17 anni ha sviluppato un uso problematico dei social media. I dati mostrano una preoccupante prevalenza tra le ragazze, soprattutto tra i 13 e i 15 anni, e una maggiore incidenza al sud Italia.La fascia 11-13 anni è particolarmente a rischio. A questa età, infatti, i ragazzi e le ragazze sono ancora molto influenzati dalle dinamiche sociali virtuali, spesso cercando di adattarsi a modelli che non sono necessariamente sani. Per loro, l'interazione digitale diventa un modo per cercare approvazione, spesso a discapito di relazioni sociali più genuine.
Sviluppo
I social network sono cambiati radicalmente dalla loro
nascita. Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat e TikTok hanno ciascuno
apportato novità che hanno profondamente trasformato la nostra vita sociale e
il nostro comportamento online. All'inizio, i social servivano solo per
rimanere in contatto con amici e familiari. Oggi, sono strumenti che
influenzano le opinioni, i comportamenti e addirittura le decisioni di
acquisto.Ma cosa ci riserva il futuro? È probabile che i social
continueranno ad evolversi. Già oggi, vediamo come i video brevi e i filtri in
realtà aumentata stiano guadagnando sempre più popolarità. Inoltre, la tendenza
all'integrazione del commercio elettronico direttamente all'interno delle
piattaforme social è in forte crescita, consentendo acquisti immediati senza
uscire dall'app.
Leggi e Diritti
L'Unione Europea sta lavorando per regolamentare l'uso
delle tecnologie digitali e dei social network, al fine di garantire un
ambiente online sicuro e rispettoso dei diritti. Il Digital Services Act
(DSA) impone obblighi alle piattaforme online per rimuovere contenuti illegali,
come l'incitamento all'odio, mentre tutela la libertà di espressione e la
trasparenza algoritmica. Protegge anche i minori, vietando la pubblicità mirata
basata su dati sensibili.In Italia, il D.L. 101/2018 adegua la normativa al
GDPR, fissando l'età minima a 14 anni per il trattamento dei dati online e
promuovendo un linguaggio chiaro nelle piattaforme per tutelare famiglie e
minori.Accanto al DSA, l'Unione Europea sta discutendo il
Digital Fairness Act (DFA), che mira a proteggere i consumatori contro pratiche
ingannevoli, come i "dark pattern" e la manipolazione attraverso
l'IA. Questo si integra con il Digital Markets Act (DMA) e si estende a
e-commerce, app e pubblicità digitale.Tuttavia, la gestione pratica delle normative resta a
livello nazionale, permettendo a ciascun paese di applicare le leggi in base
alle proprie specificità. In Italia, ad esempio, si pongono forti accenti sulla
libertà di espressione e sulla protezione da fenomeni come il cyberbullismo e
la diffusione non consensuale di contenuti sessuali, introdotti dalla Legge
71/2017 e dal Codice Rosso(Legge 69/2019). Il diritto all'oblio, sancito dal
GDPR, garantisce la cancellazione dei dati personali su richiesta.Inoltre, l'Italia ha introdotto il diritto alla
disconnessione, per contrastare la dipendenza digitale e promuovere un
equilibrio tra vita privata e lavoro, con leggi come la Legge 81/2017 sul
lavoro agile.In conclusione, l'UE sta cercando di creare un
ambiente digitale più etico e sicuro, ma l'efficacia delle normative dipende
dall'adattamento dei singoli Stati alle proprie esigenze culturali e sociali.
L'Italia ha già intrapreso azioni mirate per proteggere i più vulnerabili e promuovere
un uso consapevole delle tecnologie.
Tecnologia
Le piattaforme social sono diventate maestre nel
trattenere la nostra attenzione. Utilizzano una serie di tecniche per mantenere
l'utente sempre connesso, come l'infinite scrolling (lo scorrimento infinito)
che ci porta a consumare contenuti senza fine. Le notifiche push, gli algoritmi
sempre più personalizzati e le interazioni come like e commenti sono studiati
per stimolare il nostro bisogno di approvazione, creando un ciclo di
dipendenza.Dietro queste tecniche c'è un sistema economico che fa
leva sulla nostra psicologia. I social guadagnano attraverso la pubblicità e la
profilazione dei dati. Il tempo che passiamo online è prezioso, e ogni minuto
in più passato sui social si traduce in maggiore pubblicità mirata e dati
raccolti. Non è un caso che i social abbiano progettato i loro ecosistemi per
farci sentirci "intrappolati", con il nostro tempo e i nostri dati che si accumulano
nelle loro piattaforme.
Ecologia
L'uso eccessivo dei social può portare a un
progressivo isolamento sociale. Gli individui che sviluppano una dipendenza dai
social si allontanano dalle interazioni faccia a faccia, preferendo la
connessione virtuale. Questo può avere gravi conseguenze psicologiche, come
l'aumento del rischio di depressione, ansia e difficoltà nelle relazioni
interpersonali.Un esempio estremo di questo isolamento è il fenomeno
giapponese degli "hikikomori", persone che scelgono di
isolarsi dalla società per anni, vivendo solo attraverso internet. Sebbene sia
più comune in Giappone, anche in Italia stiamo assistendo a un numero crescente
di casi. La dipendenza dai social e il conseguente isolamento possono
trasformarsi in un ciclo difficile da spezzare.Inoltre, la "FOMO" (Fear of Missing Out),
ovvero la paura di essere esclusi, è un altro fenomeno che emerge soprattutto
tra i giovani. La costante ricerca di approvazione e il desiderio di non
perdere eventi sociali, amplificati dai social network, spingono i ragazzi a
passare sempre più tempo online, alimentando una spirale che porta
all'isolamento e alla solitudine